Già in passato fattori di tipo igienico sanitario hanno condizionato lo sviluppo e la forma delle nostre città. La pandemia da COVID-19 ci ha posto di fronte alla necessità di ripensare i nostri ritmi di vita, le relazioni sociali, il rapporto con lo spazio privato e pubblico, il senso di comunità.
Lo smart working potrebbe diventare la formula privilegiata d’intendere l’occupazione per alcune categorie di lavoratori. La riflessione ha riguardato quali modelli dell’abitare è possibile ripensare ed attualizzare.
Apre
Annalisa Giachi, Responsabile Settore Ricerche Promo Pa Fondazione
Introduce e coordina
Fabio Nardini, Consigliere dell’Ordine degli Architetti PPC di Lucca
Intervengono
Fabrizio Rossi Prodi, Architetto – Rossiprodi Associati, Professore Ordinario di Progettazione Architettonica Università degli Studi di Firenze
Aldo Colonetti, Filosofo, storico e teorico dell’arte, del design e dell’architettura
Ne discutono
Valerio Barberis, Assessore all’urbanistica e all’ambiente Comune di Prato
Gabriele Tomei, Assessore al Welfare Comune di Viareggio e Professore Associato Sociologia Università degli Studi di Pisa
Conclusioni