di Marta Colombo, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lucca e Massa Carrara; Francesco Coschino e Antonio Fornaciari, Divisione di Paleopatologia, Università di Pisa.
La pieve di Gallicano fu una delle tre principali pievi lucchesi della Garfagnana medievale. Il primo documento che la nomina è dell’845, mentre il declino della chiesa, iniziato nel XIV secolo, si concluse nel 1485, quando papa Innocenzo VIII concesse a Domenico Bertini e alla Comunità di Gallicano di demolirne i resti e riutilizzare le pietre per la costruzione della rocca del paese.
Tuttavia, prima dell’avvio del Gallicano Project, progetto di ricerca che vede operare l’Università di Pisa in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Lucca e Massa Carrara, non ne erano note con sicurezza la precisa ubicazione e le caratteristiche.
Le ricerche sul campo hanno avuto inizio con il rilevamento geofisico effettuato da Adriano Ribolini del Dipartimento di Geologia dell’Università di Pisa. Il georadar ha permesso di individuare alcune strutture sepolte e così di ipotizzare l’estensione dell’edificio. Sulla base di questi dati, nel giugno-luglio 2024 sono state aperte tre aree di scavo che hanno permesso di ricostruire forma e dimensioni della chiesa tardo medievale.
La pieve tra XI e XIII secolo si presentava come un imponente edificio a tre navate di 24×18 m, dotato di tre absidi. Le navate erano divise da due file di quattro colonne. La chiesa aveva quindi una forma piuttosto allargata, molto ampia e capiente. Il lato meridionale sfruttava come basamento un imponente muro di contenimento medievale, alto quasi 4 metri, che conferiva all’edificio un aspetto svettante. Lo spazio del sagrato e retrostante le absidi era usato come area cimiteriale.
Lo scavo ha permesso inoltre di acquisire le prime informazioni sulla chiesa in età preromanica: una delle aree di scavo ha restituito le tracce della facciata dell’edificio religioso di IX-X secolo a cui s’addossano due sepolture in cassa litica.
Gli obiettivi del Gallicano project sono di natura storico archeologica (verificare la presenza di frequentazioni anteriori all’età medievale; ricostruire l’evoluzione della chiesa e dell’insediamento; valutare la presenza di fortificazioni; acquisire informazioni sulla popolazione della Garfagnana medievale attraverso lo studio dei resti scheletrici), ma un ulteriore ambizioso obiettivo è quello di dare un futuro a questo luogo, di “restituirlo” alla comunità garfagnina. A questo scopo è stato avviato un processo di partecipazione attiva dei cittadini, coinvolti in tutte le fasi della ricerca.
La trasparenza nello sviluppo degli studi è assicurata dal diario di scavo on line (https://www.gallicano.paleopatologia.it/news/), che giornalmente è arricchito con immagini, ricostruzioni e brevi sintesi interpretative delle evidenze messe progressivamente in luce.
La “restituzione” è quindi un processo attivo, che si dipana già nel corso dello scavo, avente come scopo finale non solo di rendere l’area visitabile e fruibile, ma di promuovere questo luogo, attraverso la conoscenza delle sue caratteristiche, a patrimonio vivo della memoria storica comunitaria.