di Greta Schonhaut, Restauratrice psicologa PSIOP – Istituto di Psicoterapia, Nicola Alberto De Carlo e Laura Dal Corso, Università degli Studi di Padova
La Convenzione firmata di recente fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MiBAC) e l’Università di Padova è volta a promuovere e realizzare un progetto di ricerca dal titolo “Azioni di sviluppo professionale/lavorativo e di valorizzazione della persona mediante attività di conservazione del patrimonio artistico-culturale e di restauro”.Tali azioni sono centrate sia sulle competenze degli specialisti che sugli strumenti propri della psicologia del lavoro e delle organizzazioni, della psicoterapia, e in generale della psicologia applicata.
Gli obiettivi sono il recupero e il rafforzamento del senso di identità personale e lavorativa, nei singoli e nei gruppi/comunità/collettività, attraverso il lavoro nell’ambito delle attività di conservazione del patrimonio artistico e culturale e di restauro. Attività di per sé caratterizzate da ampi e articolati contenuti valoriali per i singoli e per la società, anche in situazioni difficili o svantaggiate.
Dunque, in forza della Convenzione si opera sviluppando e realizzando conoscenze teoriche, strumenti di indagine e di raccolta dei dati, esperienze empiriche, progettazione e conduzione di interventi, valutazioni di ritorni attesi e di efficacia personale e sociale, nonché economica. Ciò coinvolgendo possibili interlocutori interessati al progetto, così come individuando beni costituenti il patrimonio artistico e culturale su cui operare, e favorendo l’incontro fra i diversi interlocutori, le comunicazioni e le informazioni necessarie.
Tra le esperienze di maggior rilievo che hanno portato allo sviluppo e alla formalizzazione della collaborazione fra MiBAC e Università di Padova si colloca senz’altro quella realizzata – nel contesto del Polo Museale del Veneto diretto dal Dott. Daniele Ferrara – all’interno del Museo d’Arte Orientale di Venezia, diretto dalla Dott.ssa Marta Boscolo Marchi, grazie all’impegno delle tante persone che hanno creduto nell’iniziativa e vi hanno operato con intelligenza e passione.
Di tale esperienza, rilevante sul piano scientifico-tecnico così come su quello umano e sociale, pur se circoscritta nel tempo e nel numero delle persone coinvolte, viene fornita un’utile e concretissima testimonianza nel volume “Esperienze di inclusione sociale al Museo d’Arte Orientale di Venezia”, di G. Schonhaut e S. Bisagni, TPM Edizioni, 2018.