di Silvio Marino, Delegato della Regione Lazio sul tema cammini e turismo sostenibile
Stamattina sono state lanciate molte suggestioni. Noi come Regione Lazio abbiamo una legge, la numero 2 del 2017. Abbiamo una serie di cammini codificati già riconosciuti dalla legge, che sono la Francigena Nord e Sud, il cammino di San Benedetto, di San Francesco, dei parchi e dell’Amerina.
Mentre la Francigena ripercorre due direttrici fondamentali nella storia, ossia a Nord la Cassia e a Sud l’Appia, e quindi qui non abbiamo difficoltà nel senso che quei paesi che stanno sulla Francigena non soffrono di spopolamento, possiamo in qualche modo arricchirli, viceversa soprattutto il cammino di San Benedetto raggiunge delle zone interne molto impervie che non conoscerebbero mai altro tipo di turismo se non questo.
Il livello di interesse dei Comuni è differente. Il rapporto con i Comuni è fondamentale perché non c’è una governance, siamo ancora a un livello tradizionale: la Francigena ha un sistema per cui il pellegrino scrive a AEVF, segnala un disservizio, AEVF mette dentro cinquanta indirizzi nella speranza di comunicare a tutti questo disservizio e qualcuno dei cinquanta se ne preoccupa. Avevo accennato prima ai paesi che soffrono di spopolamento: oggi avevo pensato di spendere qualche parola in più su questo perché i cammini sono fondamentali per portare turismo in queste località, ma è importante segnalare anche tutto il resto che viene fatto per evitare lo spopolamento perché non si può vivere di solo turismo. Lo colleghiamo alla cultura, ad esempio abbiamo fatto la rete delle dimore storiche: ognuno di questi piccoli centri ha infatti una dimora storica o ha un giardino storico.
Abbiamo cominciato a organizzare delle giornate di apertura di queste dimore storiche, sono un volano straordinario queste giornate di apertura, ne facciamo tre all’anno in tre periodi diversi e la gente torna. Poi abbiamo fatto il primo accordo con le Poste Italiane per riaprire i bancomat o per aprire un bancomat. Voi non sapete quanti piccoli centri non hanno un bancomat, sembra una cosa semplice, ma fa la differenza nella loro vita.
L’ultimo punto: il Cotral, l’azienda di trasporto regionale, per essere risanata negli ultimi dieci anni ha ufficialmente puntato sui pendolari, fossero essi studenti o lavoratori. Il sabato e la domenica il servizio non solo diminuisce, delle volte la domenica il servizio non c’è proprio. Come Lazio ho i chilometri necessari a essere la Galizia della Francigena, sono 100 chilometri per chi cammina a piedi, 200 chilometri per chi lo fa in bicicletta. Io potrei fare quasi una repubblica autonoma, ma non so come portare la gente ad Acquapendente o se ha finito il percorso lì non so poi come riportarla a qualsiasi mezzo di locomozione.
Voi accennavate prima al fatto che per esempio per Lucca, che ha una qualità e dei numeri alti di turismo, la Francigena potrebbe non essere la priorità: io questo problema ce l’ho amplificato. A Roma ogni volta – Paolo è testimone – siamo stati più volte interpellati su questo e io su Roma sono pessimista, dico che a Roma si può chiedere quello che si può chiedere, l’Appia è bellissima fino al raggiungimento del raccordo anulare, un metro dopo il raccordo anulare è nata una cinta di cittadine dormitorio che per attraversare le quali dobbiamo per forza di cose avere un’interruzione dei percorsi.
Dal mio punto di vista c’è anche poi da mettere d’accordo i camminatori e sappiamo che è un mondo variegato. Chiudo con un ritorno a un concetto importante che volevo esprimere, che nella nostra legge riconosce quei camini che vi dicevo prima e un percorso per il riconoscimento dei nuovi cammini. Per fortuna, come dicevo, nella legge gli errori sono talmente tanti che non siamo riusciti ad attuarla perfettamente perché altrimenti la proliferazione di cammini, che mi aspetto comunque da un momento all’altro, se hanno quei criteri poi devono entrare a far parte della rete, ma io non ho né risorse per la promozione, né risorse per la manutenzione, allora che senso ha moltiplicare il numero dei cammini riconosciuti se poi non riesco a mantenerli e a promuoverli correttamente?
Quindi secondo me è importante la cooperazione. La Regione Toscana sta facendo benissimo il lavoro preparatorio a questa legge perché è vero che bisogna mettere intorno a un tavolo tante Direzioni, ma anche ieri abbiamo avuto un accenno ad esempio sulla sanità: mi pare che soltanto la Val d’Aosta riconosca il cammino come terapia. La Regione Lazio ha addirittura pensato di fare delle installazioni di arte contemporanea sui cammini e dobbiamo avere una valutazione di quanto tutto questo sia importante, di quanto questo entri nei gusti dei camminatori, però è un’aggiunta in più che forse viene proprio dal fatto che soprattutto la via Francigena alza l’asticella del nostro impegno e ci spinge a fare sempre meglio.
Intervento da LuBeC 2021, Convegno “Itinerari, cammini e valorizzazione territoriale: le sfide dei nuovi turismi”