di Fabio De Chirico, Direttore Servizio II – Arte Contemporanea, Alessandra Cerroti, Luoghi del Contemporaneo e Luciano Antonino Scuderi, Atlante Architettura Contemporanea
di Fabio De Chirico, Direttore Servizio II – Arte Contemporanea, Alessandra Cerroti, Luoghi del Contemporaneo e Luciano Antonino Scuderi, Atlante Architettura Contemporanea
di Fabiola Bini, Responsabile Servizi culturali del Comune di Lastra a Signa
Continua la lettura L’Archivio digitale delle Arti del Comune di Lastra a Signa
di Luca Ruzza, docente di Exhibit design – Università degli Studi di Roma La Sapienza
Continua la lettura La meccanica del sogno: patrimoni immateriali e immersività
di Giulio Lughi, Esperto di Digital Humanities
di Cinzia Marchesini, Funzionaria demoetnoantropologa ICPI
(da LuBeC 2021)
L’interesse dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale verso TrasiMemo è nella capacità mostrata da tale progetto di agire, in senso teorico e pratico, in una piccola area interna nazionale dell’Umbria, tanto ricca di patrimoni culturali, quanto fragile per il forte spopolamento. Il caso di studio[1] in oggetto evidenzia processi di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale declinati in azioni concrete di sviluppo locale.
Continua la lettura Caso di studio: TrasiMemo. Banca della memoria del Trasimeno (Paciano, Umbria).
di Anna Luce Sicurezza, funzionario storico dell’arte ICPI
(da LuBeC 2021)
Il progetto di digitalizzazione ha riguardato le incisioni a tema ludico conservate a Roma presso il Gabinetto delle stampe dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. La sezione del gioco fa parte di un insieme più ampio, il cui nucleo principale risale alla mostra di Etnografia Italiana del 1911 curata dall’etnologo Lamberto Loria. Nello specifico, le incisioni vennero raccolte da Achille Bertarelli e suddivise in tematiche quali la divinità, la religiosità popolare e l’uomo. Tra le attività umane, una sezione è ancora oggi dedicata al gioco.
di Giovanni Michetti, Sapienza Università di Roma
(da LuBeC 2021)
I processi di digitalizzazione del patrimonio culturale richiedono figure in grado di padroneggiare nuovi strumenti e tecniche. Tuttavia la digitalizzazione non è riconducibile ad una mera attività di scansione degli oggetti materiali. Digitalizzare significa migrare in un nuovo ambiente un corpus che è individuato non solo dagli oggetti nella loro corporeità, ma anche dal contesto in cui sono immersi tali oggetti. La digitalizzazione del patrimonio culturale è dunque una traduzione nel senso etimologico del termine, cioè uno spostamento, mirato a condurre in ambiente digitale un’intera realtà culturale.
di Ilde Forgione, Social Media Manager di Le Gallerie degli Uffizi
(da LuBeC 2021)
È ormai palese che social network svolgono un ruolo chiave nella nostra società perché consentono agli utenti di informarsi, di comunicare e di interagire sui contenuti digitali creati. Questa trasformazione ha inciso profondamente anche sulla relazione fra individuo e Istituzioni, agendo da megafono per le politiche pubbliche e creando così coinvolgimento ed empatia verso l’attività dei soggetti pubblici (public engagement), poiché la condivisione dei contenuti viene moltiplicata attraverso l’interazione e i contributi degli utenti stessi.
Continua la lettura I musei su Tik Tok per democratizzare l’arte
di Francesco De Melis, Etnomusicologo, musicista, compositore
(da LuBeC 2021)
La cultura dell’immagine, alias centralità del visivo, non è affatto quella cosa moderna che più moderna non si può.
Se uno risale agli Insegnamenti, all’Oriente Antico, al Tantra Madre, apprende subito che se non si è consapevoli nella visione, è alquanto improbabile che lo si sia nel comportamento. Laddove s’intende, molto intensamente, per visione, non solo il fenomeno visivo, ma la totalità dell’esperienza, cioè ogni percezione, sensazione, evento mentale ed emotivo.
di Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale ICPI
(da LuBeC 2021)
Nel corso di LuBeC 2021, nell’ambito della sessione “Digitalizzare la memoria”, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) ha organizzato il focus “Le comunità patrimoniali come risorsa per la ripartenza: strumenti innovativi per il patrimonio immateriale”, proponendo alcune delle esperienze più recenti realizzate, tra l’altro, con l’obiettivo di rinnovare le modalità di documentazione e conservazione della memoria di un patrimonio volatile e mutevole come quello immateriale, attraverso l’uso delle tecnologie più recenti, dall’immersività alla realtà aumentata.