Le tre proposte finali da LuBeC 2020
Nel corso di LuBeC vengono selezionati tre temi emersi in modo ricorrente sia nella sessione plenaria, che nei vari workshop, anche alla luce dei contributi dei partecipanti. Per ogni tema sono indicate le proposte correlate, per sottoporle alla attenzione delle Autorità competenti a livello nazionale e locale.
Di seguito temi e proposte dell’edizione 2020.
1)Il termine “welfare culturale” è entrato a far parte del linguaggio comune e rappresenta la capacità delle esperienze culturali di influenzare il comportamento degli individui in termini di felicità personale, di sanità e serenità psico-fisica e di salute.
La cultura è da sempre riconosciuta dall’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità e, più recentemente, anche dal quadro delle politiche europee come determinate della salute. Evidenze cliniche e ricerche scientifiche lo dimostrano.
L’Italia può candidarsi a diventare leader in questo scenario, con benefici in termini di potenziale vantaggio competitivo, occupazione, qualità della vita e riduzione della spesa pubblica.
A tal fine si propone l’istituzione di un tavolo interministeriale che promuova – d’intesa fra MiBACT e Ministero della Salute – politiche integrate, con misure economiche dedicate, per progetti mirati che supportino le pratiche che uniscono offerta culturale e percorsi curativi.
2)Nei prossimi interventi normativi di settore, anche in relazione ai possibili utilizzi dei fondi del Next Generation UE, si propone di adottare un piano per la valorizzazione dei borghi storici, anche rafforzandone le infrastrutture digitali, sia nella loro funzione di neoluoghi, potenzialmente attrattivi di residenze stabili, favorite dalle tecnologie che permettono il lavoro a distanza, sia come occasione per abbassare la pressione turistica nei grandi attrattori, sia infine come promozione del turismo interno, che ignora spesso il patrimonio culturale diffuso nel nostro Paese. In questo quadro potrebbero ipotizzarsi servizi e diritti ai residenti temporanei pari a quelli spettanti ai residenti stabili e alle stesse condizioni.
3)Considerato che l’Italia è una potenza mondiale nel settore culturale , si propone una riformulazione dei programmi scolastici, che fin dalle elementari avvicini i giovani al patrimonio culturale, con la messa a disposizione delle scuole – sistematizzata in percorsi didattici differenziati per età – dell’immensa produzione digitale di divulgazione e conoscenza delle opere d’arte di proprietà del Mibact e delle altre strutture pubbliche, come condizione indispensabile perché le nuove generazioni abbiano gli strumenti per continuare nel futuro a tutelare e valorizzare il nostro patrimonio