“VIVERE ACCESSIBILE”: LABORATORIO DI PROGETTAZIONE UNIVERSALE
In collaborazione con Fondazione Banca del Monte di Lucca e Ordine degli Architetti P.P.C di Lucca.
L’incontro si svolge inoltre col Patrocinio del Collegio dei Geometri della Provincia di Lucca
Un cantiere di analisi e progettazione sul campo sull’accessibilità universale, tema da sempre cardine di LuBeC. Dopo un intervento introduttivo sul tema, si formeranno tre gruppi di lavoro che – guidati da esperti della materia – analizzeranno il percorso tra Real Collegio e Piazza Anfiteatro da punti di vista differenti, per poi ritrovarsi nella fase conclusiva della giornata e confrontarsi sui risultati.
Materiale propedeutico a cura di Fondazione Banca del Monte di Lucca
In mattinata la presentazione della relazione dell’architetto Marco Lulli, Guarda la presentazione, sulla progettazione universale, che è diventata interattiva, interessante e con richieste di approfondimenti da parte dei presenti che, insieme al relatore e agli altri ospiti, hanno potuto illustrare alcune criticità procedurali, progettuali legati alla normativa ormai superata e confrontarsi con la realtà quotidiana raccontata dai disabili o da chi vive la quotidianità insieme a loro.
Nel pomeriggio il rilievo e osservazioni che si sono concentrati su ogni caratteristica del territorio, intrinseca o tipologica, fisica o percettiva, che costituisca un ostacolo o un aiuto alle persone con disabilità (visiva, motoria, uditiva, cognitiva) e di conseguenza per TUTTI.
I gruppi di lavoro e rilevazioni sono stati coordinati da Elizabeth Franchini, Guarda la presentazione Responsabile sviluppo progetti Fondazione Banca del Monte di Lucca, Elena Pino, Architetto, Luca Fanucci, Professore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, Max Mallegni, Presidente ANMIL Lucca e Simona Romanini, Architetto.
Nell’analizzare l’accessibilità dei luoghi, interni o esterni, pubblici o privati aperti al pubblico, i gruppi hanno tenuto conto di:
- valutare la rispondenza alle normative nazionali e regionali specifiche;
- valutare l’eventuale possibilità di migliorare, oltre l’obbligo normativo, le possibilità di fruizione dei luoghi, proponendo soluzioni alternative o migliorie;
- valutare l’accessibilità dei luoghi da parte di persone con diverse disabilità, ovvero disabilità uditive, visive e intellettive ecc.
È stata valutata l’accessibilità dei luoghi considerando il punto di partenza (parcheggi, mezzi pubblici, area riservata, ecc..), percorsi (marciapiedi, soglie, rampe, ascensori, ecc…), orientabilità (mappe, segnaletica, percorsi loges, ecc..) , servizi (wc, bar, negozi, farmacie, sportelli bancomat..), sottolineando la presenza di eventuali barriere.
Al rientro dal sopralluogo sono stati illustrati i rilievi effettuati e, concludendo, è emerso quanto segue:
- nessuna delle zone componenti il percorso presenta ausili specificamente dedicati alle persone con disabilità (parcheggi, mappe tattili, percorsi Loges ecc.) o ben segnalati ove esistenti;
- i singoli esercenti, se sensibili, si sono attivati come meglio hanno potuto installando delle rampe movibili;
- le “guide naturali” spesso sono ostruite, sia da elementi fissi (pali, dissuasori, contenitori) che da elementi movibili come cartelli degli esercizi pubblici, biciclette, ecc…);
- la segnaletica è spesso discontinua e/o mal realizzata, nonché non uniforme e posizionata male;
- l’esistente non è segnalato né messo in evidenza in alcun modo;
- non si rileva la presenza di alcun ATM – servizio postale.
I presenti hanno unanimemente riconosciuto che la situazione non è ottimale e le proposte che sono riportate insieme all’analisi effettuata possono fornire un quadro di insieme degli interventi che sarebbe opportuno porre in essere per migliorare la fruibilità dell’area.
Nonostante quanto rilevato è emerso, durante molteplici interventi, che la situazione sta migliorando e che vi sono anche cambiamenti a livello culturale. È importante che tutti noi agiamo come portatori di voce a nome delle persone con disabilità e dell’utenza ampliata che spesso ha difficoltà a raggiungere altre persone o contesti diversi.
Da più parti è emersa l’opportunità di coinvolgere sempre più le associazioni delle persone con disabilità che sono presenti sul territorio e possono sostenere, suggerire soluzioni (anche cercando di andare oltre la normativa vigente), chiedere il rispetto dei diritti, fornire indicazioni per meglio presentare la progettualità.