di Elisa Napolitano, MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Father and Son – the game è un progetto nato per comunicare in modo nuovo con diversi pubblici. Questa esperienza si colloca in una strategia digitale più ampia, descritta nei Piani Strategici del MANN. Gli obiettivi specifici della strategia digitale del Museo riguardano diversi ambiti: ricerca, valorizzazione, accessibilità e audience development (più pubblico – diversi pubblici – non pubblici). Father and Son è prodotto dal MANN e realizzato da TUO Museo, un gruppo internazionale di veterani del gioco, ed è stato rilasciato il 19 aprile 2017 gratuitamente sia su App Store che su Google Play. Nel luglio del 2022 viene lanciato il secondo episodio, sulla scorta del successo del primo, che ha registrato oltre 4 milioni di download.
È un videogame narrativo, non un serious o un applied game con finalità didattiche, né di solo divertimento. È un racconto rivolto a giovani, con l’obiettivo di incuriosire e attrarre un pubblico potenziale che non si avvicina autonomamente ad un museo archeologico, attraverso la leva del coinvolgimento emozionale. Il primo episodio è tradotto in 10 lingue e il secondo, attualmente in 5 lingue. La colonna sonora originale è stata composta da Arkadiusz Reikowski. La grafica è a scorrimento laterale in 2D con animazione digitale di disegni originali realizzati ad acquerello.
Il protagonista maschile del primo episodio è Michael che si reca al Museo alla ricerca del padre archeologo, assente nella sua vita e ormai scomparso. Nel secondo episodio, a questo si aggiunge una protagonista femminile, Gloria, operatrice museale, e la loro difficile relazione diventa la base narrativa per raccontare l’amore senza tempo. In Father and Son, la scelta di ogni giocatore influenza la storia, e conduce a esiti diversi, lasciando alla sensibilità e al sentire del giocatore il filo narrativo. Durante il gioco il protagonista incontra le opere del Museo di Napoli che sono dei portali per salti nel passato, in diverse epoche e luoghi: Pompei in epoca romana, l’antico Egitto e quello tolemaico o l’epoca borbonica, o in momenti della storia molto più recente, come il secondo conflitto mondiale.
In questo ultimo caso, con grande suggestione, il video-game ripropone, sulla base di immagini dell’Archivio storico del Museo, il Toro Farnese, protetto dai bombardamenti con alte mura di sacchi di sabbia, sottolineando il ruolo che ebbero i grandi protagonisti dell’archeologia come l’allora Direttore Maiuri, che mise in salvo le opere del Museo, anche nascondendole in intercapedini, create con finte pareti. Father and Son può essere giocato sempre e ovunque, ma solo visitando il Museo è possibile sbloccare contenuti extra attraverso la geolocalizzazione, al fine di spostare il rapporto instaurato col Museo dal digitale al reale.
Per approfondire https://mann-napoli.it/father-and-son-the-game/