di Anna Luce Sicurezza, funzionario storico dell’arte ICPI
(da LuBeC 2021)
Il progetto di digitalizzazione ha riguardato le incisioni a tema ludico conservate a Roma presso il Gabinetto delle stampe dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. La sezione del gioco fa parte di un insieme più ampio, il cui nucleo principale risale alla mostra di Etnografia Italiana del 1911 curata dall’etnologo Lamberto Loria. Nello specifico, le incisioni vennero raccolte da Achille Bertarelli e suddivise in tematiche quali la divinità, la religiosità popolare e l’uomo. Tra le attività umane, una sezione è ancora oggi dedicata al gioco.
In occasione dello studio delle stampe a tema ludico, si è proceduto a una loro suddivisione per tipologie: dal gioco dell’oca a quelli di percorso, dai giochi di sorte a quelli di strategia, dalle sagome da ritagliare ai mazzi di carte, fino ad arrivare ai giochi all’aperto. L’attività di studio ha visto coinvolto un gruppo interdisciplinare di storici dell’arte (Anna Luce Sicurezza, Leandro Ventura) e di antropologi culturali (Stefania Baldinotti, Cinzia Marchesini), ed è stata svolta parallelamente a quella di digitalizzazione. Quest’ultima ha riguardato sia la riproduzione fotografica delle stampe, con l’ausilio di un professionista, sia il riversamento dei dati d’inventario su supporto informatico.
La digitalizzazione ha comportato un duplice vantaggio, in termini di tutela da un lato e di valorizzazione dall’altro. In merito alla tutela, grazie a una prevalente consultazione in digitale delle stampe, è fortemente diminuita la loro manipolazione diretta, sia da parte degli operatori interni che degli utenti esterni. Fra i dati informatici relativi a ciascuna stampa, è stato inoltre aggiunto un campo dedicato alle note conservative, necessario per monitorare costantemente il bene e per programmare interventi di manutenzione o restauro.
La digitalizzazione è coincisa con l’emergenza pandemica e ha comportato forme diverse di valorizzazione, tra le quali la diffusione dei contenuti attraverso i canali social, la partecipazione a numerosi webinar e la pubblicazione in riviste scientifiche altamente specializzate.
In particolare, durante il lockdown nazionale, l’Istituto ha partecipato all’iniziativa ministeriale “La cultura non si ferma. Io resto a casa” con diversi contributi, tra i quali una rubrica specifica del Gabinetto delle stampe dal titolo “Io gioco a casa”. È stato proposto ogni settimana un breve video divulgativo su una tipologia ludica differente, corredato da un testo scritto, dalla bibliografia e sitografia di riferimento e da un gioco da stampare e utilizzare a casa. I vari livelli di lettura e di approfondimento hanno così permesso il coinvolgimento di un pubblico vasto ed eterogeneo, dai bambini agli studiosi della materia.
Il progetto è stato presentato anche al Tocatì di Verona, Festival Internazionale dei Giochi in Strada, evento annuale candidato alla lista del patrimonio immateriale UNESCO; è prevista nella stessa città per il 2022 la realizzazione di una mostra a tema ludico sui materiali del Gabinetto delle stampe.
La digitalizzazione dei giochi di carta è stata dunque l’occasione per trasmettere la memoria creando un ponte tra patrimonio materiale e immateriale, passato e presente, conoscenza storica e tradizioni viventi di comunità.