Le tre proposte per la Cultura da LuBeC 2017
1. Sostegno al progetto di rendere stabile il concorso a Capitale Italiana della Cultura, che ha attivato interesse e energie positive volte alla riscoperta del proprio patrimonio culturale dal parte delle comunità e rilancio della proposta di consentire ai Comuni che hanno partecipato alla selezione della Capitale Italiana della Cultura, ancorché non vincitori, di realizzare comunque parte degli investimenti previsti nei relativi dossier, se ritenuti di particolare interesse, anche per essere inseriti in più vasti progetti di rete, come ad esempio i cammini.
Tale possibilità, senza aggravio per la finanza pubblica, potrebbe essere consentita attraverso l’ammissione a una corsia preferenziale per accedere ai benefici previsti dall’ art. 1 comma 485 della legge 232/2016.
Detto articolo prevede che “Al fine di favorire gli investimenti, da realizzare attraverso l’utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti e il ricorso al debito, per gli anni 2017, 2018 e 2019, sono assegnati agli enti locali spazi finanziari nell’ambito dei patti nazionali, di cui all’articolo 10, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, nel limite complessivo di 700 milioni di euro annui, di cui 300 milioni di euro destinati a interventi di edilizia scolastica”.
Tanto premesso, per raggiungere l’obiettivo dichiarato, dopo la parola “scolastica” dovrebbe essere aggiunto il seguente periodo:
“e 5 milioni destinati a progetti di rete, elaborati da Comuni, diversi dai vincitori, che hanno partecipato alla candidatura di Capitale Italiana della Cultura. Per progetti di rete si intendono quelli collegati da elementi comuni, presenti nei rispettivi dossier, proposti sotto una dizione unitaria ed elaborati d’intesa da due o più Comuni”.
Tanto premesso, per raggiungere l’obiettivo dichiarato, dovrebbe essere aggiunto il seguente comma al comma 11 dell’art 39 del ddl di bilancio, che già interviene in materia di CITTA’ CAPITALI:
comma 11 bis – Al comma 485 del’art.1 della legge 232\2016, è aggiunto in fine il seguente periodo: “e 5 milioni destinati a progetti di rete, elaborati da Comuni, diversi dai vincitori, che hanno partecipato alla candidatura di Capitale Italiana della Cultura. Per progetti di rete si intendono quelli collegati da elementi comuni, presenti nei rispettivi dossier, proposti sotto una dizione unitaria ed elaborati d’intesa da due o più Comuni”.
L’emendamento, che potrebbe essere adottato nell’ambito della manovra finanziaria per il 2018, non comporta aumento di spesa per la finanza pubblica e contribuirà a finalizzare risorse per la valorizzazione del patrimonio culturale del Paese.
2. In relazione alle nuove competenze attribuite alle Camere di Commercio dalla recente riforma (dlgs 219/2016) e per consentire un esercizio coordinato delle stesse, si propone di mettere all’ordine del giorno della Conferenza Unificata l’istituzione di tavoli di confronto a livello regionale fra Stato Regioni, Autonomie Locali e Unioncamere Regionali per armonizzare la programmazione delle attività in campo turistico e culturale, anche al fine di definire nella fase attuativa della riforma modalità applicative che evitino sovrapposizioni di competenze.
3. Nella logica del tema di Lubec 2017, Cultura 4.0 è emersa la consapevolezza che la digitalizzazione del patrimonio culturale oltre ai benefici in tema di diffusione della conoscenza implica un concreto rischio di lesione o di espropriazione dei diritti proprietari. Per questo motivo si auspica la definizione di un “Piano nazionale per la tutela del patrimonio culturale in versione digitale”, che detti linee guida in materia.