La cura del cimitero monumentale di Staglieno a Genova. Modello di collaborazione istituzionale

di Carla Arcolao, Cristina Bartolini, Angelita Mairani, Caterina Olcese, Stefano Vassallo, Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia; Paolo Crovetto e Irma Fassone, Comune di Genova, Direzione Servizi Cimiteriali, Cimitero Monumentale di Staglieno

In occasione delle giornate di LuBeC 2023, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia e la Direzione dei Servizi Cimiteriali del Comune di Genova hanno presentato un contributo relativo all’efficace modello di collaborazione istituzionale. Questo è stato adottato per la semplificazione e l’ottimizzazione dell’attività di tutela, conservazione e valorizzazione del Cimitero Monumentale di Staglieno, a Genova.

Dotato di un eccezionale patrimonio di sculture e cappelle sepolcrali che datano dal 1851 ad oggi, il Cimitero Monumentale di Staglieno è noto in tutto il mondo: ideato dall’architetto Barabino e progettato dal suo allievo Resasco secondo un impianto tardo neoclassico, con un grande quadrilatero porticato dominato da una cappella, il Pantheon, fiancheggiata da due loggiati aperti, cui furono presto aggiunti un boschetto all’inglese e altre gallerie, esso fu per un periodo il maggiore cantiere della scultura ligure e la principale attrazione turistica cittadina.

La fortunata coincidenza con l’ascesa economica e sociale della borghesia genovese lo ha reso un vero e proprio museo di scultura all’aperto. Anche l’evoluzione del linguaggio composizionale vi è ampiamente rappresentata: a partire dal classicismo, con aperture al naturalismo romantico, al realismo e all’ultima e più felice stagione del simbolismo e del Liberty, fino all’espressionismo e al Déco, grazie ai notevoli esempi lasciati da due grandi scultori italiani Monteverde e Bistolfi.

Da un punto di vista conservativo, Staglieno risulta di particolare complessità, a causa delle sue vaste dimensioni (oltre 30 ettari), della problematica conformazione del territorio in cui è collocato (un sito franoso) e della copresenza di funzioni diverse che tuttora vi convivono: quella museale, monumentale e culturale e quella funzionale, propria di un cimitero tuttora attivo, con tutti gli aspetti amministrativi, operativi e di fruizione che ne conseguono.

Staglieno e il suo immenso patrimonio presentano oggi, infatti, notevoli problemi di tutela, anche per le marcate condizioni di degrado dovute alla morfologia del sito e all’azione degli agenti atmosferici e di inquinamento ambientale propri di un contesto urbanizzato.

Per far fronte a questa molteplicità di aspetti in modo efficace, dal 2001 è stato costituito un gruppo di lavoro interistituzionale, che ha riunito i rappresentanti della Soprintendenza genovese (a oggi due funzionari architetti, uno storico dell’arte, e due tecnici del Laboratorio di restauro, rispettivamente chimico e restauratore) e della Direzione dei Servizi Cimiteriali del Comune di Genova. Tale Commissione si riunisce più o meno mensilmente ed esamina tutte le richieste d’intervento su beni conservati nelle aree storiche di Staglieno e degli altri 34 cimiteri di pertinenza comunale, rilasciando congiuntamente le relative autorizzazioni; il gruppo effettua anche sopralluoghi, al fine di valutare i lavori e fornire indicazioni per gli interventi.

Si sono così notevolmente snellite le procedure burocratiche, con notevole vantaggio sia degli istituti partecipanti, sia soprattutto degli utenti. Tale attività è stata in più occasioni ritenuta da altre amministrazioni modello operativo di collaborazione tra gli enti preposti alla tutela dei beni culturali.

Il Cimitero Monumentale di Staglieno rappresenta inoltre occasione di formazione per scuole di ogni ordine e grado: a partire dal Dipartimento di architettura e design dell’Ateneo genovese, con cui si sono fruttuose collaborazioni per la realizzazione di un piano strutturato di comunicazione e promozione, ma anche con istituti di alta formazione, come la scuola dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e quella di Botticino, e con istituti secondari superiori del territorio.

Infine, il Cimitero Monumentale di Staglieno rappresenta un cantiere continuo, in cui si riesce a realizzare la perfetta interazione tra le diverse figure professionali coinvolte nel processo di tutela, conservazione e valorizzazione, dalla cui sinergia si generano progetti di ricerca per la messa a punto di metodologie di intervento aggiornate ed efficaci e per la redazione di linee guida per il restauro di manufatti lapidei esposti all’aperto.