#digitale #inclusione #publicengagement
Di Luna Meli, Hi.Stories SRL
Hi.Stories è una start up innovativa fondata nel 2017, che offre servizi e consulenza per la valorizzazione e gestione dei beni culturali e del territorio. Fra i servizi offerti: realizzazione app mobile, modellazione e stampa 3D. A Lubec 2020 ha presentato due progetti: nel primo, il digitale è uno strumento per la fruizione e gestione di un piccolo luogo della cultura; nel secondo la manifattura additiva è usata per la realizzazione di percorsi didattici ed accessibili per i musei civici.
Il monastero di San Benedetto si trova in via Crociferi a Catania, è ancora abitato da suore benedettine e ne fa parte la chiesa di San Benedetto, fra le più belle chiese del barocco di val di Noto. Il monastero ha avviato un percorso di fruizione culturale che comprende la chiesa ed alcuni ambienti monastici particolarmente interessanti artisticamente, ma complesso per la necessità di unire le istanze di un convento di clausura con quelle della fruizione turistica e, di conseguenza, necessita di un apparato informativo completo ma totalmente amovibile e non invasivo per l’edificio religioso. Il passaggio al digitale come unica guida del sito è stato, poi, accelerato anche dalle norme post Covid 19 che riducono le possibilità di utilizzo delle audioguide a noleggio, soprattutto nelle micro realtà culturali. Si è quindi studiata una Web App che integra guida multimediale, prenotazioni, sbigliettamento ed ecommerce. Una soluzione di rapida realizzazione che risponde alle richieste dell’ente gestore di monitorare gli accessi e gestire biglietteria e bookshop, attraverso uno strumento agile nell’aggiornamento dei contenuti e che abbatte i costi di manutenzione ed aggiornamento. Una Web App è anche uno strumento di marketing, poiché si è in grado, attraverso gli analytics propri di uno strumento digitale, di conoscere i punti di stazionamento più interessanti per le diverse tipologie di utenza, dando la possibilità all’ente di modulare i contenuti della guida sulla base, ad esempio, dell’età o della provenienza geografica. Ciò permette, potenzialmente, di differenziare i contenuti nelle diverse lingue o costruire itinerari specifici per I visitatori residenti, creando dinamiche più attrattive per le nostre utenze, a differenza di quanto avviene con una guida tradizionale. Dal punto di vista dell’utente, l’uso del digitale si traduce non solo in un percorso più coinvolgente grazie allo studio di contenuti ad hoc, ma anche in un’esperienza della memoria:la guida resta sul dispositivo dell’utente, che può accedervi anche dopo il suo viaggio.
Il secondo progetto, in fase di realizzazione, riguarda l’uso della stampa 3D per la didattica e l’accessibilità del nascente Museo Civico Archeologico di Noto. Si tratta di un kit di circa 20 stampe 3D in materiali eco sostenibili che raggiungono una risoluzione materica di alta definizione con un trattamento in post produzione con vernici terrose che restituiscono la sensazione tattile. L’utilizzo di materiali come il PLA ridimensiona il costo della manifattura additiva, permettendo la replica di più reperti di una collezione e costruire un vero e proprio percorso accessibile – didattico che riguarda l’intero museo e non solo il reperto più rappresentativo. È un progetto pensato per gli ipovedenti, ma anche per le famiglie e le scuole. Nell’area didattica verranno esposte riproduzioni 3D fedeli di quei reperti che i giovanissimi potranno scoprire e toccare con mano l’arte, aumentando il loro coinvolgimento.