di Francesca Frattali, funzionario amministrativo U.O. Acquisti coattivi Servizio IV DG-ABAP; Carolina Di Giacomo, supporto amministrativo Ales U.O. Acquisti coattivi Servizio IV DG-ABAP
Intervento di Francesca Frattali
“Il ruolo della piattaforma SUE nel procedimento di Acquisto coattivo all’esportazione”
La piattaforma SUE svolge due funzioni principali nel procedimento di Acquisto coattivo all’esportazione:
- favorire l’interoperabilità tra i vari organi del MiC rendendo più agevole lo scambio di comunicazioni e la trasmissione di documenti, in quanto sul SUE per ciascuna pratica è possibile caricare la documentazione relativa all’acquisizione di pareri, all’esito di accertamenti, come anche i vari verbali delle commissioni esaminatrici e infine la comunicazione dell’esito del provvedimento (se andato a buon fine o meno)
- permettere al cittadino di partecipare al lavoro della PA; infatti il richiedente può seguire le varie fasi del procedimento amministrativo attraverso la piattaforma SUE, ai sensi della Legge 7 agosto 1990 n. 241.
I beni per i quali l’UE può proporre un acquisto coattivo sono quelli oggetto di:
- denuncia per il rilascio di attestato di libera circolazione (cose appartenenti ai privati e che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settant’anni, il cui valore sia superiore a 13.500 euro)
- autodichiarazione per l’uscita di oggetti d’arte eseguiti da meno di settant’anni e da più di cinquanta – D50
- autodichiarazione per l’uscita di oggetti d’arte eseguiti da più di settant’anni e di valore inferiore a 13.500 euro – DVAL.
L’iter amministrativo si svolge seguendo determinati passaggi che iniziano nel momento in cui il richiedente (ditta intermediaria o soggetto privato) inserisce la richiesta sul SUE.
A seguire, l’Ufficio Esportazione verifica la ricevibilità della richiesta e, nel caso in cui la documentazione sia corretta, procede con l’accoglimento dell’istanza e fissa l’appuntamento per la visione del bene da parte della commissione tecnica, che condivide un verbale nel quale esprime il proprio giudizio seguendo specifiche direttive ministeriali e motivando il parere con il quale comunica se l’opera in esame:
- non riveste interesse/Rilascio
- richiede accertamenti/Sospensione
- riveste interesse/preavviso di diniego/proposta di acquisto.
L’Amministrazione Centrale, nello specifico una commissione formata da esperti storici dell’arte o numismatici o archeologi, a sua volta redige un verbale con il quale esprime il proprio parere. Quest’ultimo può coincidere con quello dell’Ufficio Esportazione oppure può rivedere il giudizio espresso dalla commissione tecnica, dando così avvio a una fase istruttoria che prevede accertamenti, a seguito dei quali l’Ufficio Esportazione valuterà se rilasciare l’attestato di libera circolazione; inviare il preavviso di diniego avviando contestualmente il procedimento di dichiarazione di interesse del bene oppure proporre alla DG ABAP l’acquisto coattivo del bene.
L’Amministrazione Centrale, oltre a finalizzare l’iter amministrativo con l’eventuale acquisto, ha anche una funzione di controllo, supporto e consulenza. Il passaggio all’esportazione, infatti, può rivelarsi un momento cruciale in cui si valuta l’importanza del bene, si approfondisce la sua conoscenza attraverso ricerche ad hoc, che possono evidenziare l’opportunità di un’acquisizione o la necessità di un diniego in caso si ravvisi la presenza di almeno due dei criteri elencati nel D.M. n. 537 del 6 dicembre 2017.
Sul portale è possibile accedere alle pratiche di competenza in base al ruolo, avendo una visione generale della scheda del bene presentato in esportazione. In tale scheda sono riportate le caratteristiche del bene quali: la definizione, la quantità, la descrizione, il formato, la materia e tecnica.
A ogni bene presentato viene assegnato un numero di pratica SUE, che permette di identificare più facilmente la pratica in lavorazione, evitando fraintendimenti nel caso ci siano beni presentati dallo stesso richiedente, o opere dello stesso autore.
Accedendo alla “sezione documenti” e “lavorazione pratica” è possibile caricare e visualizzare i vari verbali delle commissioni e le determinazioni dell’Ufficio Esportazione.
Cliccando sulle diverse “voci” è possibile visualizzare i documenti e scaricarli in formato PDF, come anche è possibile scaricare la richiesta inserita dall’utente e visualizzare i dati relativi alla tipologia di richiesta, al richiedente e al proprietario.
Sempre dalla pagina principale dove è presente la scheda del bene è possibile accedere allo “storico lavorazione pratica” dove sono visibili tutte le fasi del procedimento. Lo storico è visibile a tutti gli interessati al procedimento che hanno accesso al portale, compreso il richiedente che può così seguire lo stato di avanzamento della pratica.
Intervento di Carolina Di Giacomo
“Gli acquisti coattivi all’esportazione”
L’acquisto coattivo all’esportazione è disciplinato dall’articolo 70 del Codice dei beni culturali – D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, ai sensi del quale:
- l’ufficio esportazione può proporre alla Direzione generale ABAP l’acquisto coattivo della cosa o del bene per il quale è stato richiesto l’ALC (qualora non abbia già provveduto al diniego o al rilascio dell’attestato) dandone contestuale comunicazione alla Regione e soprattutto al proprietario
- a seguito di tale comunicazione il Mistero può esercitare l’acquisto coattivo entro il termine perentorio di 90 giorni dalla presentazione della Denuncia presso l’UE al prezzo dichiarato in sede di denuncia
- l’interessato può rinunciare all’esportazione del bene fino a quando non sia intervenuta la notificazione del provvedimento di acquisto coattivo.
L’iter per l’acquisizione si sviluppa secondo la seguente modalità. Il richiedente presenta la richiesta per ALC o D50 o DVAL. L’Ufficio Esportazione, a seguito della visione del bene da parte della commissione esaminatrice, propone l’acquisto coattivo al Ministero dandone contestuale comunicazione al proprietario che ha diritto a rinunciare all’esportazione prima della notificazione del decreto di acquisto. La DG ABAP servizio IV emette il provvedimento di acquisto notificandolo a tutti gli interessati entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta per l’ALC o D50 o DVAL. Il Gruppo tecnico acquisti o Comitato tecnico scientifico (a seconda del valore dell’opera) esprime un parere sull’opportunità dell’acquisto proposto e sulla congruità del prezzo dichiarato in sede di denuncia. I Musei o enti destinatari del bene durante la fase di “proposta di acquisto” manifestano il proprio interesse ad accogliere il bene e i propri intenti di valorizzazione, dopodiché, a seguito dell’emanazione del Decreto di Acquisto, si occupano della presa in carico inventariale dell’opera e della sua valorizzazione e conservazione.
Ad oggi, anche grazie al nuovo SUE 2.0, sono stati portati a termine nell’anno 2024 un totale di 31 acquisti coattivi all’esportazione su un totale di 75 proposte pervenute dai vari uffici esportazione di cui 11 rinunce da parte dei proprietari a seguito della proposta. A questi numeri vanno aggiunti gli acquisti coattivi di beni librari e archivistici le cui richieste all’esportazione passano sempre attraverso la piattaforma SUE, ma la cui acquisizione spetta alla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore e alla Direzione generale Archivi.
Tra gli acquisti coattivi andati a buon fine nel 2024, finalizzati alla valorizzazione e all’implementazione delle collezioni pubbliche dello Stato, si segnalano quelli di maggior rilievo:
- Andrea Appiani – Testa di ragazzo (1808 ca.) Si tratta di un disegno preparatorio di notevole testimonianza poiché collegabile all’unica lunetta, quella della Prudenza, superstite dei bombardamenti degli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale che distrussero il resto del ciclo che decorava l’interno di Palazzo Reale di Milano
- Giovanni Battista Lusieri – Veduta di Roma (1780); opera finora non nota agli studi che aggiunge un tassello ulteriore nella ricostruzione del corpus di opere realizzate dall’artista, per lo più in collezioni straniere
- Francesco Saverio Altamura – Odi vecchi amori nuovi (1864); opera rilevante dal punto di vista collezionistico, essendo appartenuta alle collezioni del Principe Gioacchino Colonna e per il suo valore quale testimonianza storica, poiché la critica dell’epoca ravvisò evidenti riferimenti all’unità italiana, per la quale lo stesso Altamura si era alacremente battuto
- Colantonio – Beato Moricus – Beato Leo (metà secolo XV); a seguito dell’acquisizione le opere si sono ricongiunte con le due tavole principali del polittico di cui facevano parte, conservate ed esposte presso il Museo e Real bosco di Capodimonte
- Parmigianino (attr.) – Assunzione della Vergine (1524-1530 ca.); l’opera è caratterizzata da particolare qualità e rarità, elementi cui va ad aggiungersi la forte connessione con momenti apicali della storia del disegno e della stampa in Italia
- Gustav Klimt – Mäda Primavesi (1912-1913); il disegno costituisce una prima idea di uno dei dipinti più identificativi della produzione del Klimt post periodo aureo, il Ritratto di Mäda Primavesi (1912-13) oggi al Metropolitan Museum of Art di New York, che è stato esposto con enorme successo alla seconda mostra della Secessione romana nel 1914
- Fausto Melotti – Senza titolo (1950-1951); opera di elevato pregio artistico, rilevante anche per la sua appartenenza per un certo periodo allo straordinario ambiente dello Studio La Ruota, vera fucina di sperimentazioni nell’ambito della progettazione e del design italiani del dopoguerra
- Giacomo Balla – Ritratto di Annetta Pardo (1906); il dipinto, che testimonia l’importante e proficua relazione di amicizia e committenza tra l’artista e Osvaldo Pardo, è andato a incrementare gli altri ritratti dal tema intimo e familiare nella Sala degli Affetti presso il Museo Boncompagni Ludovisi di Roma.