di Francesca Velani, Direttore LuBeC – Lucca Beni Culturali
L’Agenda 2030 rappresenta una grande sfida per i Paesi di tutto il mondo. Approvata dalle Nazioni Unite nel settembre 2015, ha posto 17 Obiettivi e 169 Target che i Paesi aderenti devono raggiungere attraverso politiche volte alla sostenibilità piena e condivisa. È chiaramente percepibile come il tema nell’ultimo anno e mezzo sia diventato sempre più centrale nell’opinione pubblica, e quindi nella stampa, centralità cui hanno dato forza azioni come la grande mobilitazione dei giovani per l’ambiente; il documento approvato dal Consiglio europeo il 9 aprile che sancisce la centralità dell’Agenda rispetto a tutte le politiche – anche finanziarie – dell’UE; ma anche la mozione approvata alla Camera dei Deputati per istituire una “Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile presso la Presidenza del Consiglio dei ministri affinché si attuino la regia e il coordinamento delle politiche di sostenibilità, attraverso anche aggiornamenti periodici della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e le politiche inerenti all’attuazione della strategia stessa”.
La Toscana, ha dato recentemente attuazione alla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile istituendo, attraverso una Decisione ratificata nel mese di febbraio 2019, una cabina di regia e un tavolo tecnico, che coordineranno il forum regionale per lo Sviluppo Sostenibile, lo strumento di partecipazione di tutti gli attori interessati alla definizione degli obiettivi della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile.
In questo quadro di grande movimentazione, appare evidente politiche e processi siano attuabili solo se e dove pienamente condivise con tutti i livelli della società, poiché le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi dell’agenda, potranno essere totalmente realizzate quando saranno diventate parte integrante del DNA di ogni individuo, ovvero quando avranno trovato posto nella identità culturale più profonda dei territori, nell’uso quotidiano, nelle abitudini dei cittadini, delle imprese che vi operano, degli stessi rappresentanti delle istituzioni.
Ma se per trovare piena attuazione è necessario generare un cambiamento culturale, allora è urgente riflettere su come e quanto le politiche culturali possano collaborare con quelle della sostenibilità, e come – contestualmente – la tensione alla sostenibilità – debba diventare parte integrante dell’armatura culturale dei territori.
Ebbene, su questo tema Promo PA Fondazione e AsVIS hanno recentemente promosso una collaborazione che vedrà la partecipazione della Rete delle Città della Cultura al Festival della Sostenibilità (Parma, 23 – 25 maggio 2019), e l’intervento e la partecipazione di AsVIS all’interno di LuBeC 2019, che il 3 e 4 ottobre prossimi promuoverà una grande riflessione su “Cultura e sostenibilità tra pubblico e privato”.
Tema cardine del dibattito una domanda: come (e quanto, in termini di misurazione) le politiche culturali possono influenzare il raggiungimento dei 17 goal? Nei prossimi mesi torneremo sul tema, condividendo con i lettori gli esiti progressivi di questa riflessione.